Apre dal 16 settembre 2025 lo sportello della nuova misura Simest “Affiancamento strategico per il mercato indiano”, istituita dal decreto Economia (D.L. n. 95/2025). Possono presentare domanda le imprese italiane che intendono impegnarsi ad effettuare investimenti in India o che siano stabilmente presenti o esportino o si approvvigionino in India. Ammesse anche le imprese non direttamente esportatrici, ma che fanno parte di una filiera coinvolta in esportazioni verso l’India. Le agevolazioni si sostanziano in un finanziamento a tasso agevolato e in un, eventuale, contributo a fondo perduto. Quali sono i requisiti che devono rispettare le imprese che fanno domanda? Quali sono gli investimenti finanziabili?Si chiama “Affiancamento strategico per il mercato indiano” la nuova misura Simest a sostegno delle imprese italiane con interessi in India.
Chi può presentare domanda di agevolazione
Possono presentare domanda di agevolazione a valere sulla nuova misura India le imprese con sede legale e operativa in Italia, in forma singola oppure associata (mediante un’aggregazione di micro, piccole e medie imprese, costituita attraverso la sottoscrizione di un contratto di rete, avente autonoma soggettività giuridica iscritta nel registro delle imprese), che soddisfano uno dei seguenti requisiti:
1) si impegnano a presentare un piano di investimenti e ad effettuare investimenti per almeno il 30% dell’importo complessivo ammissibile in India;
oppure
2) hanno un fatturato estero non inferiore al 5% e che:
2.1) sono stabilmente presenti, direttamente o tramite una società controllata locale, in India mediante una sede commerciale o produttiva attiva da almeno 6 mesi dalla data di presentazione della domanda o entro la data della prima erogazione del finanziamento, oppure
2.2) hanno realizzato esportazioni di beni e servizi verso l’India in misura non inferiore al 2% del proprio fatturato totale, oppure
2.3) hanno realizzato importazioni di materie prime strategiche e di altri prodotti (beni intermedi e finali, beni strumentali e altre materie prime), dall’India in misura non inferiore al 2% del proprio fatturato totale;
oppure
3) sono parte di una filiera produttiva a vocazione esportatrice e il cui fatturato, in misura non inferiore al 10% del proprio fatturato complessivo, deriva da comprovate operazioni di fornitura, risultanti da specifici contratti/ordini commerciali stipulati in data antecedente alla data di presentazione della domanda, verso una o più imprese italiane che hanno un fatturato export pari ad almeno il 5% e che alternativamente:
3.1) sono stabilmente presenti in India mediante una sede commerciale o produttiva, oppure
3.2) hanno realizzato esportazioni di beni e servizi verso l’India o importazioni di materie prime strategiche e di altri prodotti (beni intermedi e finali, beni strumentali e altre materie prime) dall’India in misura non inferiore al 2% del proprio fatturato complessivo.
Requisiti di ammissibilità
Ai fini dell’ammissibilità, le imprese richiedenti devono:
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e regolarmente costituita e iscritta nel registro delle imprese e in stato di attività;
- avere
depositato, alla data di presentazione della domanda, presso il
Registro delle imprese almeno due bilanci relativi a due esercizi completi precedenti alla presentazione della domanda che siano stati approvati o per cui siano scaduti i termini di deposito. I bilanci dovranno riguardare lo stesso soggetto richiedente (identificato dal codice fiscale). In assenza di obbligo di deposito del bilancio, è richiesta la dichiarazione dei redditi relativa agli ultimi due esercizi e i prospetti economico-patrimoniali redatti con i criteri di cui al
D.P.R. n. 689/1974 ed in conformità agli
articoli 2423 e seguenti del codice civile con dichiarazione attestante che i dati contabili utilizzati per l'elaborazione di tali situazioni sono gli stessi utilizzati per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi;
- essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa del lavoro e di prevenzione degli infortuni e con gli obblighi contributivi, come risultante dal DURC.
Cosa finanzia
L’intervento agevolativo sostiene la realizzazione di investimenti produttivi o commerciali:
- per il rafforzamento patrimoniale;
- per l’innovazione tecnologica, digitale, ecologica; o
- per la formazione del personale.
Sono ritenute ammissibili le seguenti spese, sostenute a partire dalla data di ricezione del numero di CUP ed entro ventiquattro mesi dalla data di stipula del contratto con Simest (con possibilità di proroga di sei mesi):
1) spese per investimenti in sostenibilità, innovazione e rafforzamento patrimoniale, anche in Italia (almeno il 60% dell’intervento agevolativo). Tra le spese ammissibili rientrano, a titolo esemplificativo e non esaustivo:
- acquisto/leasing finanziario di macchinari, apparecchiature ad uso produttivo, impianti e beni strumentali o potenziamento/riconversione di beni produttivi e strumentali esistenti;
- tecnologie hardware e software, incluso il potenziamento o riconversione di tecnologie esistenti;
- integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale;
- implementazioni e gestione di sistemi di disaster recovery, business continuity e blockchain;
- investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali;
- spese per investimenti legate all’industria 4.0 e 5.0 (es. cyber security, big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, simulazione e sistemi cyberfisici, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborative, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine, intelligenza artificiale);
- spese di investimento per l’effettuazione di un inserimento in India, tramite l’acquisto di una nuova struttura/immobile/fabbricato anche produttiva o il potenziamento di una struttura esistente in India;
- spese per investimenti per la sostenibilità ambientale e sociale, anche in Italia (es. efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, ecc.);
2) spese strettamente connesse alla realizzazione degli investimenti di cui al punto precedente e all’individuazione di nuove opportunità di business in India (almeno il 40% dell’intervento agevolativo), tra cui:
- spese per la formazione professionale in Italia o in India di personale locale finalizzata o connessa all’assunzione dello stesso in Italia o in India. La formazione dev’essere erogata da una società terza ovvero da enti o istituti di formazione (in ogni caso certificati e dotati di requisiti di professionalità e indipendenza);
- spese di viaggio e soggiorno a fini promozionali o per lo sviluppo di partnership commerciali con realtà locali, spese per eventi/fiere/missioni dedicate, inclusi i servizi di ricerca, scouting e attività di matchmaking;
3) spese consulenziali professionali per le verifiche di conformità alla normativa ambientale nazionale;
4) spese per consulenze finalizzate alla presentazione e gestione della richiesta di intervento agevolativo e alle asseverazioni rese dal revisore, per un valore fino a un massimo del 5% dell’importo deliberato e comunque non superiore a 100.000 euro.
Quale è l'importo dell'intervento agevolativo
L’intervento agevolativo si articola in:
1) un finanziamento a tasso agevolato, della durata di sei anni, di cui due anni di preammortamento. In sede di presentazione della domanda, l’impresa può scegliere un tasso agevolato pari al 10%, 50% o 80% del tasso di riferimento UE;
2) un, eventuale, contributo a fondo perduto:
- fino al 20% dell’importo dell’intervento agevolativo e, comunque, fino a un massimo di 200.000 euro e nei limiti del plafond “de minimis” disponibile per l’impresa, se ha almeno una sede operativa, costituita da almeno sei mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, in una regione del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) oppure se è una PMI Innovativa o start-up innovativa;
- fino al 10% dell’importo dell’intervento agevolativo e, comunque, fino a un massimo di 100.000 euro e nei limiti del plafond “de minimis” disponibile per l’impresa, per tutte le altre imprese.
In ogni caso, l’importo finanziabile è compreso tra:
a) un minimo di 10.000 euro;
b) un massimo pari al minore tra:
- il 35% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci (voce A1 del conto economico);
- 500.000 euro per le micro imprese;
- 2.500.000 euro per le PMI, PMI innovative e start up innovative;
- 5.000.000 euro per le altre imprese.
Come e quando presentare domanda
Le domande di agevolazione possono essere presentate a partire
dalle ore 9:00 del
16 settembre 2025 tramite il
portale di Simest.
Come specificato da Simest, dalle ore 18:00 del 15 settembre fino alle ore 9:00 del 16 settembre, il portale è stato offline per consentire l’aggiornamento del sistema.
Dal 16 settembre 2025, per i primi cinque giorni di operatività, l’accesso al portale sarà garantito dalle ore 9:00 alle 18:00, dal lunedì al venerdì (esclusi sabato e domenica) e, in caso di accessi simultanei da parte di un numero elevato di utenti, sarà gestito secondo un meccanismo di “coda virtuale”.
In tal caso, in attesa del proprio turno l’utente potrà rimanere sul browser (senza chiuderlo o aggiornare la pagina) e visualizzare il proprio posizionamento. Una volta arrivato il proprio turno, l'utente potrà visualizzare l'apposito messaggio "É il tuo turno" e successivamente operare nel portale.
In alternativa, qualora l’utente che abbia già acquisto una posizione nella “coda virtuale” non voglia attendere il proprio turno restando collegato alla pagina di attesa, potrà inserire la propria mail nella sezione “Notifica quando sarà il mio turno” per ricevere un'apposita notifica che gli comunicherà il momento in cui potrà eseguire l’accesso al portale.
Dal momento dell’accesso al portale, sarà possibile effettuare le attività di compilazione della domanda entro una tempistica massima di trenta minuti, trascorsa la quale sarà necessario accedere nuovamente al portale e acquisire una nuova posizione della “coda virtuale”. |
Dalle 18:00 alle 8:59 dei primi cinque giorni di operatività, il portale non sarà accessibile ma sarà, comunque, possibile acquisire una posizione prioritaria nella “coda virtuale” del giorno successivo di apertura, restando sempre connessi alla Piattaforma, ovvero, inserendo la propria mail nella sezione “Notifica quando sarà il mio turno” per ricevere un'apposita notifica che comunicherà all’utente il momento in cui potrà eseguire l’accesso al portale.
Al termine dei primi cinque giorni di operatività, il portale resterà aperto senza limitazioni di orario e di giorni. In ogni caso, Simest si riserva la possibilità di protrarre il funzionamento del suddetto meccanismo di coda qualora la situazione di “sovraffollamento” del Portale non dovesse esaurirsi nel periodo indicato. In questo caso, Simest ne darà comunicazione agli utenti attraverso un apposito avviso sul portale.
Fonte: IPSOA