Il Parlamento Europeo ha approvato la revisione intermedia dei fondi di coesione (Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo di coesione e Fondo per la transizione giusta) è stata approvata con 440 voti favorevoli, 168 contrari e 52 astensioni. La revisione del Fondo sociale europeo+ è stata approvata con 453 voti favorevoli, 149 contrari e 59 astensioni. Le modifiche dei finanziamenti UE alla coesione e al sociale rispondono a nuove sfide e priorità europee. Per aumentare la capacità di disporre rapidamente dei finanziamenti, le spese e gli investimenti strategici saranno rafforzati da un prefinanziamento UE, una tantum, del 20% nel 2026 e da tassi di cofinanziamento maggiori di 10 punti percentuali rispetto al passato (fino al 100%).
Il Parlamento Europeo il 10 settembre 2025, ha dato il via libera definitivo alle modifiche dei finanziamenti UE alla coesione e al sociale, per rispondere a nuove sfide e priorità europee.
La revisione intermedia dei fondi di coesione (Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo di coesione e Fondo per la transizione giusta) è stata approvata con 440 voti favorevoli, 168 contrari e 52 astensioni. La revisione del Fondo sociale europeo+ è stata approvata con 453 voti favorevoli, 149 contrari e 59 astensioni.
La riforma consente ai Paesi UE e alle regioni di destinare fondi a nuovi obiettivi, quali:
- capacità industriali di difesa e mobilità militare,
- resilienza idrica (compreso l’accesso all’acqua),
- abitazioni accessibili e sostenibili (tema sul quale il PE ha adottato una risoluzione che chiede maggiori investimenti),
- decarbonizzazione, infrastrutture energetiche,
- preparazione civile.
Per difesa e mobilità militare, saranno prioritari gli investimenti a duplice uso, che possano servire a scopi sia civili che militari. I fondi sociali potranno essere utilizzati a sostegno della preparazione civile, difesa, cybersecurity e decarbonizzazione.
Per aumentare la capacità di disporre rapidamente dei finanziamenti, le spese e gli investimenti strategici saranno rafforzati da un prefinanziamento UE, una tantum, del 20% nel 2026 e da tassi di cofinanziamento maggiori di 10 punti percentuali rispetto al passato (fino al 100%).
Qualora le autorità di gestione riassegnino almeno il 10% delle risorse dei programmi alle nuove priorità, potranno beneficiare di un prefinanziamento aggiuntivo pari all’1,5% del totale dei fondi di coesione, che sale fino al 9,5% per le regioni UE di confine con Russia, Bielorussia e Ucraina.
Per mantenere l’attenzione sulle piccole e media imprese e sulle regioni meno sviluppate, gli investimenti verso grandi aziende in tecnologia, difesa e decarbonizzazione saranno ammessi solo nelle aree con PIL pro capite inferiore alla media, mentre i cosiddetti “importanti progetti di comune interesse europeo” potranno ricevere finanziamenti senza limiti regionali. I fondi congelati secondo la normativa sulla condizionalità dello stato di diritto non potranno essere riassegnati a nuove priorità.
Dopo il voto, il relatore e presidente della commissione sviluppo regionale, Dragoș Benea (S&D, RO), ha dichiarato che: “La politica di coesione è il pilastro fondamentale della solidarietà europea. La stiamo adeguando per rispondere agli eventi attuali e per garantire flessibilità, mantenendo al contempo i suoi valori fondamentali. Il Parlamento ha riconosciuto la difesa come una nuova priorità e si sta assicurando che l’Europa dia la precedenza agli investimenti nell’industria della difesa a duplice uso e nella mobilità militare. Abbiamo inoltre garantito finanziamenti per la preparazione civile, ampliato l’ambito degli investimenti per la resilienza idrica e inserito l’edilizia abitativa a prezzi accessibili tra le priorità, assicurandoci che comprenda anche le famiglie a reddito medio, e abbiamo limitato il sostegno destinato alle grandi imprese. Continueremo a promuovere uno sviluppo equo ed equilibrato in tutte le regioni dell’UE.”
La relatrice per la commissione occupazione e affari sociali, Marit Maj (S&D, NL), ha dichiarato che: “Sosteniamo un’Europa che difende la propria sicurezza esterna e che non lascia indietro nessuno. Siamo riusciti a garantire la missione principale dell’ESF+, sostenendo le persone e i bambini più vulnerabili e aiutando i beneficiari più piccoli della società civile. Abbiamo inoltre assicurato che i fondi destinati all’industria della difesa siano utilizzati per lo sviluppo delle competenze nelle tecnologie a duplice uso, garantendo che le persone acquisiscano le capacità necessarie per avere un posto nella nostra società.”
Una volta adottati anche dal Consiglio, i regolamenti saranno pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’UE ed entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione.
Fonte: Ipsoa