È articolato il pacchetto di misure agevolative contenuto nel ddl Made in Italy, arrivato all’esame della Camera. Si va dall’istituzione del fondo nazionale del made in Italy, con finalità di sostegno alla crescita, al rafforzamento e al rilancio delle filiere strategiche nazionali, alla nuova edizione dell’incentivo Voucher 3I che prevede contributi a favore delle start up innovative per l'acquisizione di servizi di consulenza utili alla brevettazione di un'invenzione. Sono inoltre stanziate nuove risorse per le imprese femminili e previsti contributi a favore delle imprese culturali e creative. Quali sono le caratteristiche di queste misure e come verranno attuate?
Istituzione del fondo nazionale del made in Italy, con finalità di sostegno alla crescita, al rafforzamento e al rilancio delle filiere strategiche nazionali.
Rifinanziamento dell’incentivo Voucher 3I che prevede contributi a favore delle start up innovative per l'acquisizione di servizi di consulenza utili alla brevettazione di un'invenzione.
Nuove risorse per le imprese femminili e contributi a favore delle imprese culturali e creative.
Sono alcune delle misure di incentivazione contenute nel DDL Made in Italy, approvato dal Consiglio dei Ministri del 31 maggio 2023 e assegnato alla Commissione Attività produttive della Camera il 12 settembre 2023.
Fondo nazionale del Made in Italy
La principale misura agevolativa del pacchetto di interventi approntato dal ddl è il fondo nazionale del made in Italy, la cui disciplina è tracciata dall’articolo 4.
La dotazione finanziaria iniziale è di 700 milioni di euro per l'anno 2023 e di 300 milioni di euro per l'anno 2024. A questa si potranno aggiungere ulteriori risorse messe a disposizione da investitori privati.
Il fondo è diretto a sostenere la crescita, il rafforzamento e il rilancio delle filiere strategiche nazionali, anche in riferimento alle attività di approvvigionamento e riuso di materie prime critiche per l'accelerazione dei processi di transizione energetica e allo sviluppo di modelli di economia circolare.
Il fondo può investire direttamente o indirettamente, anche per il tramite di altri fondi, a condizioni di mercato e nel rispetto della disciplina dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato, nel capitale di società per azioni, anche con azioni quotate in mercati regolamentati, comprese quelle costituite in forma cooperativa, che:
- hanno sede legale in Italia;
- non operano nel settore bancario, finanziario o assicurativo.
Le regole di dettaglio di funzionamento del fondo saranno definite con apposito decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy.
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Detto decreto, in particolare, dovrà stabilire:
- i requisiti di accesso al Fondo;
- le condizioni, i criteri e le relative tipologie di intervento;
- le modalità di apporto delle risorse da parte degli investitori privati;
- le modalità di individuazione del veicolo di investimento delle risorse del Fondo e del soggetto gestore, nonché la remunerazione di quest’ultimo;
- le modalità di gestione contabile delle risorse del fondo;
- le modalità di utilizzo degli eventuali utili o dividendi derivanti dagli investimenti effettuati.
Nuovi fondi per le imprese femminili
L’articolo 5, invece, destina 15 milioni di euro a favore delle imprese femminili.
In particolare, le nuove risorse, autorizzate per l'anno 2024, sono rese disponibili per il finanziamento di iniziative di autoimprenditorialità promosse da donne e lo sviluppo di nuove imprese femminili a valere sulla misura "ON- Oltre Nuove imprese a tasso zero".
Si ricorda che all’incentivo, gestito da Inivitalia, possono accedere le micro e piccole imprese costituite in forma societaria, anche cooperativa, da non più di 60 mesi alla data di presentazione della domanda, partecipate in prevalenza da donne.
Sono ammesse anche le persone fisiche, a condizione che costituiscano la società entro 45 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.
Sono finanziabili nuove iniziative o l’ampliamento, la diversificazione o la trasformazione di attività esistenti.
Il programma di investimento proposto non può essere superiore a 1,5 milioni di euro per le imprese costituite da non più di 36 mesi ovvero a 3 milioni di euro per le imprese costituite da più di 36 mesi (fino a 60 mesi).
Le agevolazioni consistono in un mix di finanziamento a tasso zero (della durata massima di 10 anni) e di contributo a fondo perduto, riconosciuto nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, di intensità variabile a seconda dell’età dell’impresa.
Esclusivamente per le imprese costituite da non più di 36 mesi, sono erogati da Invitalia, anche mediante modalità telematiche, servizi di tutoraggio tecnico-gestionale, finalizzati a trasferire ai soggetti beneficiari competenze specialistiche, strategiche per il miglior esito delle iniziative finanziate, negli ambiti tematici di maggiore interesse e rilevanza per le imprese, con particolare riferimento alla corretta fruizione delle agevolazioni, al marketing, all’organizzazione e risorse umane.
Le domande di agevolazione possono essere inviate esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia (www.invitalia.it).
Non ci sono graduatorie, le domande vengono esaminate in base all’ordine cronologico di presentazione.
Voucher 3I - Investire In Innovazione
Con l’articolo 6 arriva la nuova edizione dell’incentivo Voucher 3I - Investire In Innovazione.
Obiettivo dell’intervento è di promuovere la conoscenza e la consapevolezza delle potenzialità connesse alla brevettazione delle invenzioni e di sostenere la valorizzazione dei processi di innovazione.
Per la concessione dei contributi è previsto uno stanziamento di 8 milioni di euro per l’anno 2023 e di 1 milione di euro per l’anno 2024.
Per quanto attiene l'ambito soggettivo, per espressa previsione normativa, la platea dei beneficiari è limitata alle start-up innovative e alle microimprese.
Con riferimento invece all'ambito oggettivo, i contributi, concessi nei limiti e alle condizioni di cui alla normativa europea a nazionale in materia di aiuti di Stato, potranno essere utilizzati per l'acquisto di servizi di consulenza relativi:
- alla verifica della brevettabilità dell'invenzione e all'effettuazione delle ricerche di anteriorità preventive;
- alla stesura della domanda di brevetto e di deposito presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi;
- all'estensione all'estero della domanda nazionale.
Sarà un decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, a dettare i criteri e le modalità di attuazione dell’intervento agevolativo.
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Misure per le imprese culturali e creative
Agli articoli da 19 a 22 è previsto poi un pacchetto di interventi a favore delle imprese culturali e creative.
Secondo quanto espressamente indicato al comma 2 dell’articolo 19, è qualificabile “impresa culturale e creativa” qualunque ente, indipendentemente dalla sua forma giuridica, compresi quelli costituiti nelle forme di cui al libro V del codice civile, che:
- svolgono attività stabile e continuativa con sede in Italia o in uno degli Stati membri dell’UE o aderenti all’Accordo sullo Spazio economico europeo, purché sia soggetto passivo di imposta in Italia;
- hanno per oggetto sociale, esclusivo o prevalente, una o più delle seguenti attività: ideazione, creazione, produzione, sviluppo, diffusione, promozione, conservazione, ricerca, valorizzazione o gestione di beni, attività e prodotti culturali.
Vengono definiti:
- beni culturali: i beni culturali di cui all'
art. 2, c. 2,
D.Lgs. n. 42/2004, ossia le cose immobili e mobili “che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà”;
- attività e prodotti culturali: beni, servizi, opere dell’ingegno, nonché i processi ad essi collegati, e altre espressioni creative, individuali e collettive, anche non destinate al mercato, inerenti a musica, audiovisivo e radio, moda, architettura e design, arti visive, spettacolo dal vivo, patrimonio culturale materiale e immateriale, artigianato artistico, editoria, libri e letteratura.
Sarà un decreto del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy, a definire le modalità e le condizioni del riconoscimento della qualifica di impresa culturale e creativa nonché le ipotesi di revoca.
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L'articolo 20 istituisce, presso il Ministero della cultura, l'albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale. L'iscrizione importa altresì la registrazione nel portale del Sistema archivistico nazionale (SAN) del Ministero della cultura, anche al fine di salvaguardare gli archivi storici delle imprese italiane e di valorizzare le imprese culturali e creative.
All’articolo 22, inoltre, si prevede l'adozione, ogni 3 anni, da parte del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy e con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di un «Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative».
L’articolo 21, invece, assegna 3 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2033 per la concessione da parte del Ministero della cultura di contributi a sostegno degli investimenti effettuati nel territorio nazionale dalle imprese culturali.
Le condizioni, i termini e le modalità per la concessione dei contributi saranno definiti da un decreto del Ministro della cultura, da emanare di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy e con il Ministro dell’economia e delle finanze.
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Ulteriori misure agevolative
Misure a sostegno della filiera nazionale del legno e dell'industria per l'arredo
L’articolo 7 stanzia 25 milioni di euro per l’anno 2024 per la concessione di contributi a fondo perduto (per 15 milioni di euro) e di finanziamenti a tasso agevolato (per 10 milioni di euro) a sostegno della vivaistica forestale, nonché per la creazione e il rafforzamento di imprese boschive e dell'industria della prima lavorazione del legno; in secondo luogo, con una novella al Codice dei beni culturali e del paesaggio, sopprime la necessità di una preventiva autorizzazione per gli interventi selvicolturali nei boschi soggetti a vincolo, al fine di semplificare e agevolare il procedimento di approvvigionamento delle materie prime (articolo 7).
È demandato ad un decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e con il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, il compito di individuare:
- i soggetti beneficiari;
- le modalità di attuazione della misura;
- il soggetto incaricato della gestione della misura.
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Misure a sostegno della filiera delle fibre tessili naturali
Con l’articolo 8, invece, vengono destinati 15 milioni di euro per l'anno 2024 per sostenere e promuovere, sul territorio nazionale, gli investimenti, la ricerca, la sperimentazione e l'innovazione dei processi di produzione di fibre di origine naturale o provenienti da processi di riciclo, con particolare attenzione alla certificazione della loro sostenibilità.
Anche in tal caso, sarà un decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ad individuare le imprese beneficiarie, le modalità di attuazione della misura nonché il soggetto incaricato della relativa gestione.
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Mutui a tasso agevolato concessi da ISMEA
L'articolo 27 prevede inoltre l’estensione dell'ambito di intervento dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA).
Nello specifico, viene introdotta la possibilità per ISMEA di concedere, nel rispetto della normativa in materia di aiuti di Stato, mutui a tasso agevolato in favore di imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, che attuano iniziative finalizzate all’acquisizione di una o più imprese operanti nel medesimo settore di produzione primaria o di prima trasformazione.
Fonte: IPSOA